Parrocchie di via San Vitale

Plantaverunt Ecclesiam Sanguine Suo

Santa Maria della Pietà – dai Notiziari interparrocchiali

 

 

Dal Notiziario interparrocchiale – Anno 1° – N. 5 -  27 aprile2024

Le benedizioni pasquali e i riti del Triduo, molto felicemente interpretati quanto alla liturgia tra S. Vitale e S. Bartolomeo, hanno provocato giustamente ottimismo circa la sussistenza di un gruppo di fedeli (direi fedelissimi) nella “città pagana” del Centro storico. Anche nella “periferia” che è S. Maria della Pietà alcuni ne hanno beneficiato. Alcune case, anche fuori Porta, sono state visitate dal sacerdote, evento raro che non può che aver rallegrato chi ne ha beneficiato: fa parte anch’esso dell’allegria pasquale. Su tutto ciò resta tuttavia l’interrogativo del futuro. È vero: il futuro è nelle mani di Dio, ma come operatori pastorali è materia che ci interessa e ci coinvolge profondamente e alla quale dobbiamo mettere mano. Che non succeda che quello che stiamo facendo, e facendo con innegabile zelo, sia solo un “ancora”: “Ancora vengono, ancora partecipano…” Perché la prospettiva cristiana è il “maranatha”. “Quando verrà, troverà la fede sulla terra?”

Clementina e Tarcisio Zanni

Dal Notiziario interparrocchiale – Anno 1° – N. 4 -  24 febbraio 2024

Tutte le religioni individuano luoghi sacri dove incontrare Dio. Non così il Dio della Bibbia, che si manifesta non tanto nello spazio quanto nel tempo. Anche del Tempio di Gerusalemme “non è rimasta pietra su pietra” e Israele fu educato da Dio attraverso l’esilio perché si preparasse all’incontro con lui non nello spazio ma nel tempo. Per i profeti il giorno del Signore è più importante della casa del Signore. Tutta questa pedagogia divina è giunta a perfezione nel Cristianesimo. Noi non siamo chiamati a incontrare Dio in uno spazio dedicato, quanto piuttosto nel nostro tempo, nella nostra storia, individuale e collettiva: è lì che Dio si manifesta. Dal punto di vista del piccolo gregge di Santa Maria della Pietà (ma ben presto anche di altri piccoli greggi) è evidente l’importanza di “recarsi” alla Quaresima e alla cinquantina pasquale per incontrare il Signore; nel tempo cioè in cui Lui si manifesta in modo speciale. Il digiuno serio, la preghiera più intensa e l’elemosina in segreto – come tutti sappiamo, ma mai abbastanza -  sono il miglior viatico per salire alla Pasqua: nel luogo cioè della sua Gloria.

Clementina e Tarcisio Zanni

Dal Notiziario interparrocchiale – Anno 1° – N. 2 – 29 ottobre 2023

Sarà perché la chiesa è chiusa e non è più possibile occuparsi dell’ordinaria amministrazione parrocchiale, ma dalle parti di S. Maria della Pietà è giocoforza occuparsi del futuro; di cosa cioè resterà del cristianesimo in via S. Vitale. Ora, di giorno si compra e si vende; le persone hanno cambiato di colore, di lingua e anche di religione rispetto a qualche anno fa; di sera la via si trasforma nel paese dei balocchi, proprio quello in cui era finito anche il povero Pinocchio. In un certo senso è un vantaggio non avere a disposizione dei placebo che ti diano l’impressione di esistere “ancora” come comunità parrocchiale. Dalle parti di S. Maria della Pietà siamo giunti ad una sola pastorale possibile: quella dell’annuncio del Vangelo. Nel senso stretto di “predicazione del Vangelo”. “Che ascoltino o non ascoltino”. L’unico insuccesso sarebbe non farlo.

Clementina e Tarcisio Zanni

Dal Notiziario interparrocchiale – Anno 1° – N. 1 – 27 agosto 2023

La chiesa di S. Maria della Pietà ha chiuso i battenti, ma non la Chiesa, quella cui è stato assicurato: “Ecco io sono con voi fino alla fine del mondo”. Le chiese chiudono, ma “la Parola di Dio non è incatenata” (2 Tim 2,9). Il tempo che ci aspetta è molto stimolante. Supponiamo che Dio abbia un nuovo progetto pastorale, più consono, più adeguato al mondo che lui ama sempre “tanto”, anche se a noi pare solo nemico, degenerato, anzi lo ama proprio per questo! A ben pensarci noi non siamo stati inviati a costruire chiese o a tenerle aperte, ma ad annunciare la salvezza che solo noi sappiamo con certezza dove si trova. Al punto al quale ci ha portato Dio, siamo “obbligati” ad annunciarlo il nome che salva: Gesù! Per quel che ci riguarda dalle Due Torri alla Porta S. Vitale. A tempo opportuno e inopportuno e con qualsiasi strumento la Chiesa cattolica, nostra madre, ci consenta di usare. Del resto non è una brutta condizione quella in cui siamo costretti dal Signore. Mi viene da ringraziarlo, anche se sto scrivendo, seduto davanti alla porta chiusa della mia cara chiesa di S. Maria della Pietà. (“Quanti ricordi…ecc.). Ma “chi si volta indietro non è adatto per il Regno di Dio”. Gesù Cristo è risorto! E questo la maggior parte della gente non lo sa: come restare indifferenti?

Clementina e Tarcisio Zanni.

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